Edge of Tomorrow, la recensione

edge-of-tomorrow (6) Prima di tutto togliamoci di mezzo quello che (a ragione) leggerete/avrete letto dappertutto: i riferimenti diretti.
Sì, Edge of Tomorrow è in buona sostanza Ricomincio da capo calato nei toni drammatici e fantascientifici di Source Code, ma partendo da questo presupposto va riconosciuto allo sceneggiatore Christopher McQuarrie (e agli altri 4-5 di passaggio) e al regista Doug Liman di aver dato vita ad un’opera che cammina sulle sue gambe, intrattiene e diverte nonostante i deja vu e i rischi correlati allo spunto di partenza.

Non è poco, se contiamo che stiamo parlando di un Cruise-movie. Traduzione: Tom star assoluta, massimo un altro personaggio di rilievo (femminile), qualche guest star e gli altri ridotti a figurine sullo sfondo.

eotIl meccanismo della ripetizione fondata sulla morte che il (anzi, l’ex) maggiore Bill Cage si trova ad affrontare poteva essere fonte di ridondanze narrative, ma la realizzazione molto accorta riesce sempre a dosare la giusta razione di già visto/già sentito, soprattutto in relazione alle novità dell’approccio del protagonista, che varia a seconda delle esperienze vissute in precedenza (anche in modo imprevedibile).

La struttura è molto ruffiana, vicina a quella dei videogame, ai quali il film palesemente si ispira sia nella coreografia delle battaglie sia nel look e nelle movenze degli alieni. Questo di sicuro facilita la visione ai ragazzini (che, in sala con me, hanno gradito divertendosi un mondo) e tende la mano agli hardcore gamers più scafati, trascinando tutti in un racconto a ritmo sostenuto.

Inevitabile la presenza dell’inossidabile Bill Paxton, ormai feticcio della fantascienza militaresca, insieme al roccioso Brendan Gleeson nelle vesti di generale. Gli altri sono attori di terza fascia che, nei panni altrettanto classici dei marines spaziali, hanno un piccolo screentime solo per giustificare la loro presenza necessaria nell’atto finale.

Punto a favore della pellicola la ben sfruttata, spigolosa e affascinante Emily Blunt, un personaggio che non cade nel solito clichè femminile, ma anzi sfodera carisma e battute che spesso invertono lo stereotipo della damigella in pericolo. Benchè, alla fine, il vecchio Tom Cruise si prenda qualche rivincita…

edge-of-tomorrow (4) In definitiva, uno sci-fi-action che si lascia vedere ed ha dei momenti di grande impatto visivo, inventa senza strafare e sfrutta spunti già noti in modo non offensivo. Certo, l’impianto generale della trama non è solidissimo e anche il collegamento sangue-mente-cervellonealieno lascia un po’ il tempo che trova, ma è un necessario escamotage narrativo per arrivare al finale.

I difettucci elencati sono dettagli se si considera il quadro generale: Edge of Tomorrow è in film che intrattiene e diverte con un respiro gigantesco e , e lo fa con piglio da blockbuster consapevole. Quindi, meglio prendere quello che offre ed apprezzare.

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